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GARR chiede al Parlamento europeo la revisione dell’articolo 13 sul diritto d’autore

Pubblicato il 19 Giugno 2018

Posizione contraria di tutte le reti della ricerca europee rispetto alla proposta di riforma del copyright che rischia di minare la libertà di Internet come spazio di innovazione

Roma, 19/06/2018 – La rete italiana della ricerca e dell’istruzione GARR ha espresso una posizione contraria rispetto alla proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul diritto d'autore nel mercato unico digitale. Pur condividendo la necessità di regolare il diritto d’autore, GARR contesta in modo particolare l’articolo 13 che rischia di minare la libertà delle reti come spazio di condivisione e innovazione indispensabili per la crescita e lo sviluppo della ricerca e della cultura.

Le reti nazionali dell’Istruzione e della ricerca forniscono servizi Internet specializzati dedicati alle esigenze della comunità della ricerca e dell’istruzione nel proprio paese. L'obiettivo principale delle reti della ricerca europee (NREN) è fornire alle università e agli istituti di ricerca una connettività di rete di alta qualità e servizi correlati collegando campus e istituzioni tra loro e al resto di Internet.

“Sfortunatamente, - dichiara il direttore Federico Ruggieri - l'articolo 13 della proposta di direttiva sui diritti d'autore della Commissione Europea nell'ambito della direttiva sul Mercato Unico Digitale pone problemi significativi alla comunità delle NREN europee, alle infrastrutture elettroniche, alle università e agli istituti di ricerca. Anche molti altri enti coinvolti nella ricerca e nell'istruzione subiranno un impatto negativo. Nonostante l'inclusione di esenzioni per la ricerca scientifica, le misure proposte nell'articolo infatti non rispondono alle esigenze di tutti gli attori e istituzioni nell'ambito della "lunga coda" della scienza, né tengono conto della specificità di questa comunità, che spazia dall'istruzione, alla ricerca guidata dall'università, al lavoro condotto nei progetti scientifici più avanzati e prestigiosi d'Europa.”

Qualora approvate, le misure proposte nella direttiva avranno un impatto diretto sulla ricerca e sull'istruzione, perché obbligano tutte le piattaforme, quindi anche le università, le scuole e le NREN, a effettuare il filtraggio del materiale caricato in rete. Questa azione di filtro implicherebbe un aumento significativo dei costi operativi e della complessità per le NREN e le università. Soprattutto, il filtraggio automatico del contenuto che gli utenti caricano è contrario ai valori della stessa Unione Europea: invece di incoraggiare la creatività, la fiducia e la cooperazione esso pone l'accento sulla sorveglianza e il controllo degli utenti, dei fornitori e dei fattori abilitanti in questo campo.

“I finanziamenti - prosegue Federico Ruggieri - invece di essere allocati per la creazione e condivisione di soluzioni che potenziano le nostre società, rischierebbero di essere assorbiti dalle soluzioni IT per creare meccanismi restrittivi che filtrano i contenuti. Per questi motivi, GARR non può appoggiare questa proposta e sollecita le autorità politiche competenti a considerare i punti sopra descritti”.


APPROFONDIMENTI

GARR

GARR è la rete telematica italiana ad altissima velocità dedicata al mondo dell’Istruzione e della Ricerca e offre connettività ad altissime prestazioni e servizi avanzati rendendo possibile la cooperazione internazionale nel campo delle e-Infrastructure. La rete GARR-X è realizzata e gestita dal Consortium GARR, un’associazione senza fini di lucro fondata sotto l’egida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. I soci fondatori sono: CNR, ENEA, INFN e Fondazione CRUI, in rappresentanza delle università italiane.

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